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medio gluteo

Il ruolo del MEDIO GLUTEO nel mantenimento della postura corretta!

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Il medio gluteo è un muscolo che si trova nella parte laterale del gluteo, ovvero nella parte esterna del sedere.

La sua funzione è quella di stabilizzare il bacino durante il movimento delle gambe e di mantenere la postura corretta del corpo.

Quando questo muscolo non funziona correttamente, può causare una serie di problemi di postura, tra cui:

  • Inclinazione del bacino

Se il medio gluteo è debole o inattivo, il bacino tende ad inclinarsi verso il lato opposto del muscolo interessato, causando una disallineamento della colonna vertebrale. Questa postura sbagliata può causare dolori lombari e articolari.

  • Ginocchia verso l’interno

Il medio gluteo è anche responsabile della rotazione esterna dell’anca, ovvero del movimento che permette alle gambe di ruotare verso l’esterno. Quando il medio gluteo non funziona correttamente, le gambe tendono a ruotare verso l’interno, causando un’inclinazione delle ginocchia e una postura sbagliata.

  • Instabilità del ginocchio

Un’altra conseguenza della mancanza di attivazione del medio gluteo è l’instabilità del ginocchio. Quando questo muscolo non funziona correttamente, il ginocchio tende a muoversi in avanti durante il movimento, aumentando il rischio di infortuni.

Come migliorare l’attivazione del medio gluteo?

Ci sono una serie di esercizi specifici ed attività che ti aiutano ad attivare e rinforzare in  modo EFFICACE il medio gluteo.

Per attivare il gluteo  la prima cosa da fare è quello di sdraiarsi su un fianco e sollevare la gamba superiore, mantenendo la posizione per alcuni secondi.

Poi dobbiamo fare un secondo step e cioè , bisogna rinforzare il muscolo, un esempio di esercizio è quello di stare in piedi con i piedi leggermente divaricati e piegare le ginocchia, mantenendo la posizione per alcuni secondi.

Ovviamente per mantenere un’ attivazione e un rinforzo costante bisogna praticare attività fisica regolare di almeno 2/3 volte a settimana, privilegiando sport che coinvolgono la muscolatura del gluteo, come la corsa, il nuoto o il pilates posturale.

Se vuoi prenderti cura di te, da adesso, prenota un check up posturale a soli 20€, ti daremo tutti i suggerimenti per intraprendere il  percorso con gli esercizi più adatti per te.

Contatti

Simona Grieco

Trainer & Coach olistica

 

 

 

 

 

 

 

sedentarietà

SEDENTARIETA: Quali rischi per la tua salute?

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La sedentarietà di un individuo è considerata tale  quando la persona non svolge un lavoro pesante né moderato e rimane seduto buona parte della giornata.

Riguardo l’attività fisica praticata, per l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) questa persona è comunque sedentaria se ne pratica meno di 1 ora e 30 minuti alla settimana escludendo il fare la spesa settimanale o gettare le immondizie.

Essere sedentari e cioè a lungo fermi e seduti rimane il fattore di rischio più serio per la tua salute.

Quali rischi comporta la sedentarietà?

  • Stare troppo fermi comporta un lento e progressivo decadimento generale dell’organismo per una mancata funzionalità di tutti gli organi, del sistema cardiocircolatorio, respiratorio, endocrino (produzione di ormoni), neurologico, immunitario, ecc.

Oltre ad aumentare il proprio livello di attività fisica nell’arco dell’intera settimana, diventa fondamentale interrompere di tanto in tanto la posizione seduta con qualche esercizio, qualche semplice contrazione muscolare, due passi intorno la sedia, insomma, fare una pausa attiva per evitare la sedentarietà.

La naturale funzione del corpo non è quella della sedentarietà, il messaggio che gli mandiamo in questi casi, stando seduti  molte ore sulla sedia è che non stiamo bene, siamo ammalati, e quindi dobbiamo stare a riposo per riprenderci, perchè il corpo in effetti risulta  inattivo solo quando non sta bene.

Un corpo sano è attivo, energico  agile e quindi  in buona salute.

Quando osserviamo un corpo che si trascina, che procrastina, che è pigro, già abbiamo davanti a noi diversi campanelli d’allarme.

Magari ti starai chiedendo con cosa iniziare. Il web è pieno di finte soluzioni miracolose, programmi spacciati come perfetti per tutti, dichiarazioni di certezza assoluta dell’efficacia di una metodologia senza però alcuna prova scientifica.

La ricerca invece indica delle cose piuttosto chiare:

  1. Qualsiasi forma di movimento regolare è meglio della sedentarietà.
  2. Occorre iniziare gradualmente e sulla base della condizioni di partenza va tarato un programma ad hoc
  3. Conviene prima stabilizzare l’abitudine puntando su un’attività piacevole e dopo pensare a quella eventualmente più utile sul piano della salute.
  4. Non esistono scorciatoie e la regolarità paga più di qualsiasi altra cosa.
  5. Gli aspetti psicologici sono fondamentali nella fase iniziale per permettere la formazione di un’abitudine permanente.

Vuoi fare un passo di SALUTE nella tua direzione ?

Prenota una consulenza gratuita, assieme a te, vedremo il percorso che meglio si adatta alle tue esigenze e al tuo livello di partenza!

Contatti

Simona Grieco

Trainer e Coach Olistica

 

 

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Hai del dolore all’ANCA?

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Ci sono spesso due motivazioni importanti per le quali soffri cosi tanto per questo dolore all’anca.

✅Il primo è sicuramente una lesione muscolare dell’ILEO PSOAS, mentre la seconda ipotesi potrebbe invece essere una contrattura muscolare profonda nella fossa illiaca.

Oggi tratterò nel mio post, proprio quest’ultimo punto.

Se la contrattura avviene nella fossa illiaca il dolore s’irradia generalmente:

▶️Nell’ interno coscia

▶️Lungo la parte lombare

▶️ Nella rotazione ed estensione del femore

▶️ Quando si contrae il muscolo stesso.

In Zenfit trattiamo la contrattura con un PROTOCOLLO di stretching dei meridiani  per ripristinare l’ equilibrio energetico, inseriamo elementi di osteopatia per mobilizzare e attraverso un ALLUNGAMENTO e un recupero muscolare, saniamo sia le parti piu superficiali che profonde , le trattiamo con il Postural Pilates.

Il dolore all’ ANCA in questo modo va a posto!😊

Ovviamente l’inter da seguire è di 3 mesi per almeno 2 volte a settimana.

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Simona Grieco

Trainer& Coach olistica

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La scoliosi in quanto tempo può peggiorare?

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Devi sapere che la scoliosi non è una malattia, ma una deformità vertebrale che può comparire nell’età dello sviluppo scheletrico, da zero  ai diciotto anni .

Le donne sono più soggette a scoliosi con un rapporto di 7 a 1 e corrono un rischio maggiore di sviluppare forme più gravi di scoliosi.

Per la maggior parte dei casi si presenta con segni clinici che variano da persona a persona, quali la diversa altezza delle spalle o dei fianchi, la presenza di un’anca prominente, l’inclinazione del corpo o del bacino, una diversa lunghezza degli arti, una posizione non centrata della testa rispetto al busto e al bacino ecc.

Per esempio nei ragazzi giovani, che crescono molto in altezza( 12/14 anni) c’è bisogno di guardarli, non solo in faccia😊 ma  sorvegliarli soprattutto in fase di sviluppo molto rapido.

Ovviamente se la scoliosi è severa necessità di busto, il che vuol dire che un tratto della colonna dorsale alto oppure lombare e dorsale subisce un crollo, si contorce producendo in (rotazione vertebrale) alcune coste toraciche e crea il gibbo( scoliosi strutturata).

Per questo la ginnastica di rieducazione posturale può salvarti, se  presa in tempo e continuata.

Io personalmente ho sofferto di un problema lieve e l’ho curata proprio con lo stesso metodo  che ora insegno a voi e soprattutto che  continuo a svolgere su di me.

Alcune volte non ci si rende proprio conto che le vertebre necessitano di cura, mai banalizzare il tuo fisico solo perché ora ti tiene in piedi, anzi , bisogna comprendere che è come quando fai il cambio dell’ olio alla macchina, per renderla più efficiente, così dovrai monitorare il tuo corpo in modo che non peggiori.

E tu cosa ne pensi?

Lascio a te questa riflessione.

 

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Simona Grieco

Trainer & Coach olistica

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Sapevi che se i pettorali sono contratti, le spalle vengono avanti?

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I muscoli pettorali sono i principali responsabili della chiusura delle spalle.

Questo può essere sicuramente legato alla posizione che tieni durante la giornata, ci mancherebbe.

Ma anche ad uno stato di sofferenza fisica e/o emotiva che crea in te uno schema di flessione e  quindi di chiusura.

Il dolore che viene causato quando le spalle si curvano in avanti è molto doloroso, e sia il collo, che il trapezio ne vengono coinvolti.

Il dolore avviene perchè è presente una rigidità e contrazione muscolare e più è importante questa, più influirà sul dolore.

Quali sono i 4 esercizi specifici per riaprire il pettorale, portando le spalle in posizione corretta?

 

  • In posizione eretta, appoggiate le spalle  ed il gluteo, su di una parete, facendoli aderire perfettamente  e alzateo lo sterno per aprire il petto.In ginocchio su di un tappetino, posizionate le braccia sul vostro calorifero e portando la testa all’interno, lasciate che il petto si distenda.

  • . In posizione eretta, portate il braccio in fuori, sulla linea della spalla a parete e ruotate il busto e lo sguardo, dalla parte opposta al braccio, insieme ai piedi e alle gambe,  finito l’esercizio, cambiate lato.

 

  • Appoggiatevi su di una panca a busto eretto e portate il braccio dietro e lontano dal gluteo, in appoggio.

 

Ogni esercizio che vi ho proposto,  sarà svolto su entrambi i lati e per almeno 1 minuto.

Questi esercizi specifici aiutano ad aprire il petto, inoltre è stato scoperto che correggendo la chiusura delle spalle migliorerai anche il tuo umore che può portare anche a diversi stati depressivi se continuerai a tenere quelle stesse abitudini scorrette.

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L’importanza dell’anamnesi e del check-up posturale

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Quante volte vi è capitato di iscrivervi ad un corso o un’attività fisica e poi pentirvi? Non è sempre colpa vostra e la soluzione non è quella di abbandonare la palestra o quello che stavate facendo. L’importante è che chi vi segue, prima di indicarvi o consigliarvi un esercizio, vi sottoponga ad un check-up posturale.

Un trainer competente  utilizzerà le proprie capacità per individuare i vostri punti di forza e di criticità, evidenziando le vostre potenzialità e soprattutto la vostra condizione fisica.  Questi essenziali accorgimenti, permetteranno di lavorare in serenità, con continuità e inizieranno a portare evidenti risultati.

Diversamente, è provato che chi vuole sempre e solo fare di testa propria, può incorrere ad infortuni o problemi anche più seri.

E’ il tipico esempio del “dottore fai da te”. Il ruolo di medico esiste, ha una professionalità e il suo consulto, aiuta a farci stare meglio. Soprattutto riesce ad indicare le corrette procedure, medicinali, esercizi, dosi e frequenza per le vostre cure.

Il metodo “fai da te”, non porta a nessun risultato positivo. Il trucco è quindi quello di pazientare e collaborare con il trainer, in modo da pianificare insieme un percorso adatto al vostro corpo e mente. Ricordiamoci sempre il significato della marca “Asics” , ovvero A mens Sana In Corpore Sano.

Il primo passo dell’esercizio fisico è quello mentale. Grazie al potere della nostra mente, possiamo infatti rendere di più o di meno, possiamo farci male o lavorare nel modo corretto. La filosofia del “tutto e subito”, non sempre funziona, in questi casi è del tutto sconsigliata.

Ascoltarsi e ascoltare è fondamentale per raggiungere un obiettivo, specie, nei campi in cui non siamo preparati; il parere di un esperto è di fondamentale aiuto.

IN COSA CONSISTE IL CHECK-UP ?

E’ un incontro in cui viene valutata la condizione fisica della persona, partendo dalla sua postura. Attraverso l’osservazione e la valutazione, è possibile individuare ad occhio le condizione dell’individuo, concludendo quali possano essere le attività, esercizi indicati o meno, per il suo benessere.

A livello pratico, la persona è invitata a compiere alcuni esercizi, ad esempio in posizione retta, allungare le braccia verso i piedi e notare fino a che punto si riesce ad arrivare. Sentire eventuali tensioni, notare il tempo in cui si riesce a tenere la posizione e come reagisce il corpo all’esercizio, sono altri elementi di valutazione.

La durata del check-up generalmente è intorno ai 20 minuti, al termine dei quali il trainer avrà modo di trarre le conclusioni e confrontarsi con la persona, per iniziare uno o più percorsi specifici.

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Simona Grieco
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